Saturday, September 24, 2011

NE SONO PASSATI DI CAPELLI
SOTTO I PONTI



SoloMacello partecipa ad un prestigiosissimo omaggio per i 20anni di Nervemind.
Bastonate sito amico/gemello/concorrente/reciproca stima/ ne sanno di Metal/ percertiversipiùpettinatodiSoloMacellomanonparlanodiBlackMetalquindisiamopiùpettinatinoiancheperchèstannoinemiliaromagnaquindisonoancheunpo'teroniabbassogesù/ ci ha chiamato all'ordine e noi 'con piacere' (vediamo poi come festeggieranno il ventennale di De Mysteriis Dom Sathanas) abbiamo contribuito.

SM1

L'ho riascoltato poco tempo fa, Nevermind. Per
vedere l'effetto che mi faceva un disco con un
cazzo in copertina dopo tutti questi anni. Non
mi faceva molto effetto, ho constatato. Dirt mi
torce il budello. Ten mi fa venire i lacrimoni.
Nevermind? Nevermind.
Epperò mi ricordo bene la prima volta che l'ho ascoltato.
Era mattina, c’era il sole ed ero nel parcheggio
sottocasa, a Monza, col mio amico Fralla che è
la persona con la testa più grossa che si possa
immaginare. Non perché sia intelligente (anche
se lo è) ma perché è proprio border-idrocefalo.
La sua vendetta sta nel fatto che all’anniversario
di Nevermind lui ha ancora tutti i
capelli quindi alla fine è invecchiato meglio di
me e del disco. Oh capelli GROSSI COSI’ non ci
potete credere – sembrano degli arbusti, maledetto figlio di puttana.
Il primo ascolto di Nevermind
è durato pochi minuti attraverso degli
auricolari ShitSoundPro™ e un walkman senza
sportellino cosicché ogni singola sfumatura di
quel bordello belluino potesse sprigionare il
suo potenziale straccione. Ricordo che era
Estate e non eravamo a squola (quindi più che
probabilmente il 1992 e non il 1991) e che fino
ad allora avevo ascoltato con felicità stupefatta
i Pearl Jam ma non mi ero cacato i Nirvana. La
cassettina era sdoppiata (perché si dice così)
dalla sorella del Fralla, sulla quale non mi soffermerò,
e “nevermind” era scritto con la classica
calligrafia da tipa che mi rompeva i coglioni
con svolazzi e cerchietti e forse anche il
merdoso puntino circolare sulla i.
Questo particolare emerge nei ricordi perché le
cassette che mi sdoppiavano stavano rapidamente
diventando, esclusivamente:
1. Sdoppiate da maschi
2. Senza svolazzi del cazzo (anche letteralmente, anche in piscina)
3. Magari avevano il logo metal tutto bello rifatto a mano
4. Nei casi migliori ripassato a china. 
I miei pezzi preferiti erano e sono Territorial
Pissings, che era quello che ti faceva venir
voglia di distruggere tutto per davvero, e Something
In The Way perché era lagnoso ma aspro.
Io a vedere i Nirvana al PalaTrussardi non ci
sono andato – e mi sono perso anche i Melvins
che han dato fastidio a tutti, contestualmente –
perché il giorno dopo dovevo recuperare un 4
nel compito di mate. Tanto tornano.


SM2


QUI tutta la Gayna completa

1 comment:

Kekko said...

il ventennale di de misteriis ovviamente verrà celebrato non segnalando la cosa in giro (elite, sorry) e/o bruciando la ns copia.