Friday, October 07, 2005



PANTERA - Far Beyond Driven (Warner Bros - 1994)

Di lasciare da parte un disco come Far Beyond Driven non se ne parla proprio, no no no e ancora NO. Questi quattro tipi del Texas hanno ribaltato la storia del metal, hanno cambiato molte vite, compresa la mia. Il precedente Vulgar Display Of Power rappresentava solamente il trampolino di lancio (si dice così? no? beh che cazzo me ne frega lo dico lo stesso) di una band pronta a conquistare il mondo. Con Far Beyond Driven, Anselmo & co. diventano detentori assoluti del metal. Attitudine da figli di puttana, Converse All Star, pantaloni da skater e capelli rasati a zero. Insomma, un look da strada. Prima di salire su un palco d'ora in poi non ci sarà più bisogno di cambiare abiti. Così come ti svegli la mattina, fai il concerto la sera. Semplice, no? E poi...vogliamo parlare di quanta marjiuana si fuma(va)no i Pantera? Far Beyond Driven racchiude tutto lo spessore di Anselmo, Dimebag (RIP fratello), Rex e Vinnie Paul. Chitarroni che sembrano trapani, riff che stanno fra l'hardcore e il blues (?!?!?) e una voce stronza, rabbiosa e imitata da tutti quei pischelletti che oggi fanno metalcore. Ah ah ah. Buffoni. Credo che brani come Strength Beyond Strength difficilmente verranno (ri)scritti. Impossibile inventare un giro di chitarra che a metà canzone fà più o meno così: "ta-ra-ta taaaaaaraaaaaaa ta-ra-ta taaaaaaraaaaaaa". Ora, immaginatevi di suonare quel riff davanti a più di 10.000 persone, in un'arena qualsiasi degli States. Ma ascoltate bene il disco e fermatevi a riflettere: la convinzione di 5 Minutes Alone, il death metal alla Deicide di Slaughtered, la cazzutaggine di Use My Third Arm e la conclusiva Planet Caravan. Commovente omaggio ai Black Sabbath. Non è forse quello che ci serviva e ci serve ancora oggi? E' tutto qui dentro, lo spirito metal, quello che si spoglia delle borchie dei chiodi e degli spandex, per dare inizio ad una vita sfrontata e senza regole. E poi, vogliamo parlare della copertina? Quella che vedete nei negozi (azzurra, col teschio) è la cover censurata. Quella originale, NON CENSURATA la potete invece vedere qui, in alto a sinistra. Una bella trave piantata nel culo.

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